My Mask

JongKey - Lime, Angst, Fluff.

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    Titolo: My Mask.
    Autore: LittleGuardian.
    Genere: Romantico, Malinconico, Comico.
    Raiting: PG - 13.
    Avvisi: Lime, Angst, Fluff.
    Pairing: JongKey.



    Note: Allora, questa è la mia prima FanFiction. (non siate cattiveee...) u.u Ho cominciato a scriverla per divertimento, però alla fine mi sono detta che non commettevo un peccato, se la postavo, così... Sono qui. XD La "copertina" non è una copertina, è un'immagine trovata chissà dove e che è stata "modificata" con la banale aggiunta del mio nickname e del titolo (si adattava così bene al nome della FanFic che non l'ho non potuta mettere!). :3 E dopo aver letto le mie stupidaggini... Se vi fa piacere potete cominciare a leggere anche la storia! ^^ *si dilegua*



    INTRODUZIONE.

    Ci sono alcune persone che indossano quotidianamente una maschera.
    Parliamo di una maschera metaforica eh, non di una maschera da carnevale.
    Una maschera… Che ti fa veramente apparire diverso agli altri.
    Decidi tu se indossarla o no, ma sarebbe meglio non farlo e mostrarti agli altri per quello che sei, altrimenti non crederai mai in te stesso.
    Quando io ebbi l’opportunità di possedere una stupenda maschera, però, decisi di accoglierla nella mia vita e indossarla per il resto dei miei giorni.
    La mia maschera ti permetteva di essere qualcuno di letteralmente figo, sia nel carattere sia nell’aspetto.
    Prima di indossarla, ero solo un ragazzino timido, impacciato e abbastanza asociale.
    All’improvviso, mi feci una marea di amici, riuscii a fare colpo sulle ragazze e dopo tanti altri favolosi cambiamenti, la mia vita sociale migliorò vorticosamente.
    Era una cosa fantastica, ma sfortunatamente non giusta.
    Infatti dopo qualche anno, la mia gloria finì.
    Capitò un fatto molto strano, e così, fui costretto ad abbandonare la mia maschera perché dovevo accettare chi, nella realtà fossi veramente.
    E la colpa fu tutta di quello lì.


    CAPITOLO 1: Dubbi, lacrime e cuscini.

    La mia tazza di the in quel momento sembrò il paradiso.
    Era bollente, quasi ustionante, ma più di tutto, perfetta da bere in una giornata gelida come quella. Era appena incominciato Dicembre, e già per l’ennesima volta, sullo sfondo della città di Seul, regnava la neve. Adoravo la neve, perché mi permetteva di stare in casa accucciato su una comoda poltrona a bere la mia dolce e calda bevanda.

    Tutto questo fino a quando anche gli altri ragazzi non si svegliavano e venivano come era loro abitudine, a rompermi le palle.

    -Hyuuung! Vuongionnooo…

    Taemin mi salutò sulla soglia del soggiorno sbadigliando e stiracchiandosi.
    Dietro di lui c’erano Minho e Onew con una faccia da zombie, probabilmente perché svegliati con la forza dal maknae.

    -Buongiorno Taemin, dormito bene?

    Appoggiando rassegnato la mia tazza di the sul tavolino, mi alzai dalla poltrona e mi diressi verso i ragazzi.

    -Certo hyung! Questi due però sembra che abbiano fatto degli incubi… Guarda che facce!
    -Si, vedo loro due, ma dov’è Kibum? Non è che per caso…

    Appena vedemmo Taemin mettere su il broncio sporgendo sempre di più il labbro inferiore come un bambino, incominciammo tutti a ridacchiare.

    -Si, Key mi ha ancora preso a cuscinate quando sono venuto a chiamarlo per cercare di svegliarlo… Smettetela di ridere! Sapete che chi non si vuole alzare la mattina è perché non ha voglia di vivere la vita e allora si rifugia nei sogni?! Non è divertente!
    -Si… E tu lo sai che non è divertente svegliare alle otto in punto le persone che non ne hanno voglia? Sono ancora esausto per il live di ieri… Vabbè, dormirò dopo… Su marmocchio, andiamo a fare colazione.

    All’improvviso dietro al maknae spuntò Key, che dopo aver pronunciato quella frase quasi come un rimprovero, tirandolo per un orecchio, lo trascinò fino alla cucina.
    Probabilmente stava già ascoltando da un po’ e disse quella frase solo per cambiare discorso.
    A Kim Kibum non piaceva che la gente parlasse di lui quando non era presente.
    In quel periodo però, l’avevamo capito che qualcosa, dentro se stesso non andava, e dopo tanta falsa indifferenza da parte nostra riguardo all’argomento, quella mattina fu proprio il più piccolo per la prima volta a cercare di approfondire la questione parlandone insieme, sentendo la necessità di fare qualcosa per Key.
    Quando fummo seduti tutti intorno al tavolo della cucina infatti, Tae cercò di continuare il suo discorso.

    -Senti hyung… In questi giorni sei davvero strano… Per caso è successo qualcosa? Guarda che noi siamo qui pronti ad ascoltarti!

    Nessuno rispose.

    -Hyung… Noi…
    -Taemin, non ho niente, ti ho già detto che sono solo stanco.
    -Ma…
    -Dai, mangia.
    -NO KIBUM!

    La risposta di Taemin fu secca e decisa. Quando parlava con un ragazzo più grande di lui, non usava mai chiamarlo solo per nome. I suoi occhi incominciarono a diventare lucidi.

    -Perché… Perché eviti la questione in questo modo?! E’ ovvio che c’è qualcosa che non va! Si, è da troppo tempo che non ti atteggi da diva e negli ultimi giorni non hai comprato niente di nuovo… Non è da te! E poi quando…
    -Su Taemin, basta così…

    Minho si portò una mano sulla fronte e sbuffò.
    Il maknae sembrò sorpreso e anche un po’ ferito dall’atteggiamento del rapper e si zittì subito.
    Io e Onew non ci sapevamo molto fare in casi come questi e non sapevamo cosa dire.

    -Ma che bella mattinata. Sono stufo, ciao.

    Key uscì innervosito dalla cucina.
    Già, qualcosa in lui non andava.
    Mentre i tre rimasero in silenzio al tavolo, io andai da lui per cercare di parlare.
    Mi dava fastidio vederlo così.
    In fondo ero il suo migliore amico.

    -Kibum…

    Bussai alla porta della nostra camera.

    -Lasciami stare, Jonghyun!

    Anche se cercava di nasconderlo, sentivo benissimo anche da oltre la porta che stava piangendo.
    Non ero stupito.

    -Kibum, ci siamo sempre detti tutto. Anche questa volta sarà così e andrà tutto bene. Non fare il bambino.

    I suoi singhiozzi si fecero più forti ed io incominciai a perdere la pazienza.

    -Guarda che se non mi apri sfondo la porta…
    -Anche se sei uno scimmione muscoloso non ce la farai mai!

    Si stava veramente comportando in modo infantile.
    Giunto al limite, diedi sul serio un poderoso calcio alla porta e cercai numerose volte ma soprattutto vanamente, di sfondarla.
    Alla fine, esausto, senza neanche farlo apposta, appoggiai il gomito sulla maniglia, che scivolò lentamente.
    Non avevo provato neanche una volta ad aprire la porta dall’esterno.
    E dire che dieci secondi prima pensavo che quello cretino fosse Key.

    -Eh? Aigoo! Kibu…

    Quando entrai nella camera non riuscii neanche a finire quello che stavo per dire a causa della scena che mi trovai davanti.
    Key era raggomitolato dentro il piumone e aveva messo la testa sotto il cuscino.
    Singhiozzava ancora e mi faceva un’immensa pena, sembrava un piccolo pulcino totalmente indifeso.
    In pochi istanti però cambiai idea.
    Quando si accorse che ero riuscito ad entrare, Kibum sfilò lentamente la testa dal cuscino e afferrandolo, si diresse verso di me con sguardo truce.

    -Jonghyun…

    Provai un brivido lungo tutta la schiena.

    -Ho detto…

    Aveva uno sguardo preoccupante.

    -Lasciami…

    Dico sul serio.

    -STAREEE!

    A quel punto Key sembrò più infuriato che mai e saltandomi addosso incominciò a prendermi a cuscinate: l’unica cosa che però io, stranamente, riuscii a fare fu strillare e ridere a più non posso, e in quel momento sembrai veramente una scimmia.

    -Ki.. Kibum-ah! Lasciami! Aaah!
    -Perché ridi di me?!
    -Hya! Kibuuum!!! Fai male! Ahahah!
    -Non ridere! Non… Ridere…

    Improvvisamente Key smise di picchiarmi con il cuscino e buttò quest’ultimo per terra, dove poi ci si lasciò cadere sopra sbuffando. Io avevo smesso di ridere da un po’ ed ero lì, sdraiato sul pavimento a fianco a lui nel silenzio più assoluto.
    Ora sapevo cosa aveva provato Taemin quella mattina.
    Dopo qualche secondo girai la testa verso di lui.
    Aveva i capelli tutti scompigliati, il viso ancora rigato dalle lacrime, di cui alcune gocce, che parevano brillare, erano rimaste appese alle lunghe ciglia, ma per fortuna non piangeva più.
    In quel momento, anche se non riuscii a spiegarmene il perché, pensai che Kim Kibum era veramente un bel ragazzo.

    -Jonghyun… Scusami.

    Key, dopo essersi seduto a gambe incrociate, si voltò verso di me mostrandomi un sorriso malinconico. Un sorriso così caldo e dolce che però, per un instante, sembrò sciogliermi.
    Non capivo perché in quel momento pronunciò quelle parole così incoerenti, in confronto alle precedenti.
    L’atmosfera era cambiata.
    Ora sembrava tutto più tranquillo ma c’era ancora una questione da risolvere:
    Key non era strano, era stranissimo.
    Cosa stava succedendo?

    -Jonghyun, lo sai perché negli ultimi tempi mi piace tanto il rosa?

    Quella domanda stupì abbastanza.

    -Eh… Eh?

    -Lo sai perché in questo periodo compro così tanti shuojo manga?

    Preoccupato, mi tirai su e mi sedetti vicino a lui.

    -Kibum ma cosa centra con…
    -No, sul serio, Jong, dammi una risposta.
    -Mmh… Perché ti piacciono queste cose?

    Stranamente non ero molto sicuro della mia risposta.

    -No. E lo sai perché di sera, quando guardiamo la tv, voglio sempre vedere se ci sono i dorama romantici giapponesi alla tv?

    Stavo incominciando a pensare ad una cosa molto, molto bizzarra.

    -No Jonghyun. Lo sai perché dico sempre che gli accessori con i temi floreali sono stupendi?
    -Ma quando mai tu…?
    -Lo sai perché voglio sempre leggere le fanfiction che le fan ci inviano?
    -Aspetta, Kibum…
    -Lo sai perché in questo periodo, dentro di me, sto passando una crisi così grande?!

    Key stava per ricominciare a piangere. Io non sapevo cosa dire, ma già intuivo dove voleva arrivare e speravo di sbagliarmi.

    -Jonghyun… Io in realtà… Ti ho sempre nascosto una cosa…

    Dopo quella frase pensai di svenire.

    -Io… Io in realtà sono…!
    -NON DIRLO TI PREGO!
    -IO IN REALTA‘ SONO SEMPRE STATO INNAMORATO DI MIZUHO!!!

    Io ero con le braccia alzate come se stessi per dire “Fermati!”, un’espressione scioccata, e la bocca ancora spalancata quando Key si accucciò sulle mie gambe scoppiando in un isterico pianto.
    Non ci stavo capendo niente.
    Cercai di riflettere su quello che aveva appena detto.
    Mizuho?!
    Perché all‘improvviso, dalla bocca di Key era uscito il nome di quella ragazza?
    Pensava ancora a lei?
    Mizuho…
    La conoscemmo… Quando di preciso…? Comunque era durante un altro dei nostri viaggi in Giappone.
    Lavorava come assistente in una graziosa pasticceria di Nara.
    Quando visitammo la città, a Taemin venne una voglia pazzesca di dolci, lo ricordo bene perché Onew voleva il pollo e si misero a litigare.
    Dopo aver convinto il leader, appena avvistata una vetrina piena di torte e statuine di cioccolato, il maknae ci si fiondò dentro, e obbligati a seguirlo, quando entrammo anche noi, lì incontrammo per la prima volta la ragazza.
    Sembrava un angelo.
    Probabilmente all’inizio ci prendemmo tutti, una cotta per lei.
    Appena la vidi, quasi non notai la farina che aveva sulle guance, perché sembrava dello stesso colore della pelle. Bizzarro ma vero, aveva un pallore irresistibile.
    I suoi occhi color cioccolato e il grembiule color panna la facevano sembrare ancora di più dolce.
    I capelli scuri, legati in due trecce, le cadevano sul petto, dove aveva una spilla con una grande rosa di stoffa, e quando si girò sorpresa verso di noi le sue candide labbra si spalancarono nella loro massima ampiezza.
    “Voi siete gli SHINee!”, facendo cadere a terra i biscotti e la rispettiva teglia che teneva in mano, si avvicinò goffamente verso di noi.
    “Io… Io vi amo!”, disse questa frase minimo venti volte.
    “Po… Posso aiutarvi in qualcosa…? O siete venuti qui perché avete ricevuto una delle mie fanfiction?!”, quando Taemin sentì quelle parole, sgranò gli occhi con espressione soddisfatta.
    Il maknae non cercava una pasticceria a Nara, bensì una pasticcera di Nara.
    Mizuho era l’autrice della sua fanfiction preferita ormai conclusa e lui voleva leggerne un seguito.
    Anche se il desiderio di Taemin non fu esaudito perché Mizuho si sentiva troppo in imbarazzo per scrivere una 2Min e consegnarla di persona al ragazzo, alla fine i due fecero lo stesso amicizia e lui ci convinse tutti a rimanere a Nara per quasi due settimane.
    In quei giorni, fummo anche noi conquistati dalla personalità della ragazza, e, ovviamente, finimmo per diventare inseparabili amici.
    Peccato che lei fosse l’unica femmina in mezzo a cinque maschi e perciò era inevitabile che qualcuno di noi si innamorasse di lei.
    E poi… Era una di quelle ragazze che appena le avevi davanti pensavi “Che amore!”.
    Graziosa, dolce, con un cuore d’oro e anche un po’ imbranata.
    Non avrei mai pensato però che questo fosse il tipo ideale di Key.
    Ma allora…?
    Certo, ora si spiegava il perché di tutte quelle sue strane domande.
    Quando ci lasciammo, ci dimenticammo di chiederle il numero di telefono o la e-mail, e senza che noi ce ne accorgessimo lui la stava cercando fin dal giorno dell’addio e non la smetteva di pensare a lei.
    Cercava vanamente delle sue fanfiction tra quelle che le fan ci inviavano, sperava come un illuso di trovarla come protagonista di un dorama romantico, perché lei diceva sempre “Un giorno, quando uscirò da questa pasticceria, reciterò in una commedia d’amore!”.
    Ma era veramente così disperato?
    Su, era proprio da stupidi fare una cosa del genere.
    D’altronde, però, quando sei innamorato faresti di tutto.
    Anche la storia degli accessori floreali era chiara, Mizuho indossava sempre accessori con fiori.
    E il rosa? Ah, già era il suo colore preferito.
    Ed io che non avevo notato niente…
    Alla fine però, mi sentivo sollevato, perché pensavo fosse qualcosa di molto più… Grave?
    Era tutto lì, invece: Mizuho.
    Mah.

    -Parli della pasticcera giapponese, vero?
    -Neh…

    Key piangeva a dirotto sulle mie gambe.
    Incominciai ad accarezzarli i capelli per consolarlo ma sembrò infastidito dal mio gesto.
    Sospirando, guardai il soffitto cercando chissà dove una frase per tirarlo su di morale o qualcosa del genere. Poi il mio sguardo si appoggiò sul comodino a fianco il letto e mi misi inspiegabilmente a fissare una scatola di medicinali.
    Medicine… Le medicine si usano per curare chi sta male…
    Ma Taemin ed Onew, quando eravamo a Nara, non erano forse stati male due giorni perché avevano mangiato troppi dolci?
    Si, me lo ricordo! Minho rimase con loro due in albergo per curarli e io me ne uscii a fare un giro per la città!
    E Key? Key rimase da solo con Mizuho!
    Allora probabilmente è lì che lui si innamorò veramente di lei. Passarono un bel po’ di tempo insieme…

    -Kibum…
    -Si, Jong…?
    -Ma tu… Quei due giorni che Taemin ed Onew furono malati… Tu, passasti quei due giorni da solo con Mizuho?
    -Si, perché…?
    -Ed è durante quel periodo che tu ti innamorasti veramente di lei?
    -Oh, io l’amavo già alla follia. Piuttosto è lei che si innamorò di me in quei due giorni.

    Key emise una sottospecie di risatina.
    Io invece diventai serio.

    -Questo vuole dire che se il vostro amore era diventato corrisposto, avevate anche iniziato una relazione…?
    -Eh Già…
    -COSA?! TI SEI FIDANZATO E NON ME LO HAI DETTO?!

    Assunsi un espressione scioccata e Key fece lo stesso alzando la testa.

    -No… Ma… Aspetta. A parte questo… Il vostro era un rapporto SERIO?
    -Jonghyun io… E’ accaduto tutto così velocemente e…
    -FERMO LI’!

    La mia mente non ragionava più.

    -Tu l’hai fatto con Mizuho?!

    Lo dissi senza esitare.
    Key rimase zitto.

    -O mio Dio… TU HAI PERSO LA TUA VERGINITA’ E NON ME LO HAI DETTO?!

    La faccia di Key era indescrivibile.

    -Jonghyun, mi dispiace…! Pensavo che ti piacesse e che se avessi saputo che ero stato a letto con lei ti saresti offeso…

    E me lo diceva così?!
    Mi sentivo escluso.

    -Scusami Jong…

    Key ricominciò a piangere e in quel momento feci un grande sforzo per non fare lo stesso.
    Più udivo i suoi singhiozzi più il mio cuore si lacerava lentamente, liberando le emozioni più profonde.

    -Kibum, io voglio condividere con te ogni tuo momento di felicità, di rabbia e soprattutto ogni tua lacrima, perché non voglio che tu soffra in solitudine, e ancora di più se per una ragazza… Lasciami la possibilità di consolarti!
    -Jonghyun scusami, ti ho già detto che pensavo che tu fossi innamorato di lei e…
    -Smettila di scusarti, stupido, vieni qui!

    Alla fine mi fu inevitabile bloccare le mie lacrime, che ormai mi offuscavano la vista.
    Sembravamo proprio due cretini a stare lì, abbracciati per terra a piangere come due ragazzine, ma d’altronde, se non avevamo noi le palle di farlo, chi lo faceva al posto nostro?
    Ci volevano due amici scemi come noi ad occupare un piccolo spazio in quel mondo così pazzo.
    Sorrisi dolcemente, eliminando tutta l’angoscia che avevo provato pochi attimi prima.

    -Sei una femminuccia Jong!
    -Senti chi parla! Non mi hai ancora spiegato cosa centravano gli shuojo manga!
    -Mizuho ne leggeva tantissimi…!
    -Non è vero!
    -Beh, ma sono stupendi! Problemi?!

    Kibum era ritornato quello di sempre. Sfogarsi gli aveva fatto bene.
    E anche a me lo aveva fatto.
    Ripensando a tutto quello che ci eravamo detti fino a quel momento, poi, dissi tra me e me che facendogli quell’ultima domanda che mi aveva fatto così tanto preoccupare all’inizio, lui si sarebbe divertito e mi avrebbe detto che ero uno stupido.
    Guardai il mio migliore amico sorridendo come un deficiente.

    -Allora… Non sei gay?

    Key alzò di scatto la testa e mi guardò negli occhi.
    Per un momento mi fissò con una faccia confusa.
    Quando poi incominciò seriamente a riflettere sulla frase che avevo appena pronunciato, assunse un’espressione offesa e istintivamente io deglutii rumorosamente, pentendomi di quello che avevo appena detto.

    -SEI SOLO UN BRUTTO BASTARDO!

    Key mi stampò un bel cinque sulla faccia e poi uscì dalla stanza sbattendo la porta.
    Maledetto me che non tengo mai la bocca chiusa.
    E maledetto anche quel ragazzo così lunatico.
    Ma in fondo… Eravamo fatti così, no?

    -Jonghyun, cos’è successo?!

    Sarei voluto rimanere lì, sdraiato per terra dopo aver ricevuto uno schiaffo dal mio migliore amico, con gli occhi chiusi ed un inspiegabile espressione beata, come se la mia faccia dicesse “Ah, menomale che è tutto finito, anche se Kibum si è arrabbiato ora posso riposarmi…” e invece arrivò Minho a disturbarmi.

    -Key era furioso! Cos’è successo?!
    -Minho, sono stancooo…
    -Jonghyun…

    Minho mi guardò con aria di rimprovero.
    Dovetti spiegargli tutto e lui fece lo stesso con il leader e il maknae.
    Ora che la situazione era chiara a tutti dovevamo cercare Mizuho: avrei fatto di tutto per vedere il mio migliore amico sorridere.
    Stranamente, però… Sentivo un brutto presentimento.
    E poi altri due pensieri mi turbavano.
    Il primo era…
    Perché Mizuho non aveva cercato di rintracciare Key?
    Ed Il secondo…
    Si deve essere proprio dei deficienti per non chiedere il numero di telefono alla propria ragazza.



    NOTE:
    Wow, anche le note? : D
    ...
    Sinceramente non ho da dire molto, solo spero che vi piaccia! ^^
    Ah, no, dimenticavo! Questo capitolo è stato scritto verso Settembre 2011. u.u (e cosa centra...?)
    Ok, ora scappo sul serio, evito di dire altre cretinate, se siete arrivate a leggere fino qui, grazie!!! XD
    *fuuugge.*
     
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    Questa è la prima volta che leggo una nuova fiction che viene postata in questo forum, e mi scuso, perché non ho mai il tempo di seguire gli utenti. Faccio il possibile! D:
    Comunque, questa volta sembra che tu abbia postato al momento giusto, perché avevo un secondo libero e ho pensato di approfittarne per dare un'occhiata x)

    La storia mi incuriosisce, sembra una cosa simpatica, e mi chiedo davvero come Key arriverà ad innamorarsi di Jonghyun. A dir la verità credevo stesse già per dichiararsi. Mi ha trollato LOL
    Non mi aspettavo una ragazza, ma immagino sia un ottimo modo per cominciare da zero e poter vedere i cambiamenti di sentimenti che avverranno tra questi due u.u

    Il testo è piacevole da leggere, ma ti consiglio di fare più attenzione ai tempi verbali e alla punteggiatura. A volte usi troppe virgole, anche dove non ci vanno, o tendi a passare dal passato remoto al passato prossimo in due frasi collegate tra loro o dal presente al remoto.
    Ad esempio:

    CITAZIONE
    Capitò un fatto molto strano, e così, fui costretto ad abbandonare la mia maschera perché dovevo accettare chi, nella realtà fossi veramente.

    Questa frase corretta sarebbe 'Capitò un fatto molto strano, e così fui costretto ad abbandonare la mia maschera, perché dovetti accettare chi, nella realtà, ero veramente'.
    Anche se comunque risulta molto pesante per l'uso del 'così' - che si può omettere - e della secondaria con il 'perché', ma nel complesso i tempi verbali corretti sono questi (;

    La fiction è poi cosparsa di imprecisioni di minor rilevanza, ma che comunque rendono la lettura poco così fluida, come questo:

    CITAZIONE
    La mia maschera ti permetteva di essere qualcuno di letteralmente figo, sia nel carattere sia nell’aspetto.

    'La mia maschera mi permetteva' o 'permetteva' e basta. 'Ti' è scorretto

    Va beh, questi sono appunti che ti faccio a livello stilistico e di correttezza grammaticale, ma sono sicura che con un po' più di attenzione e delle riletture - è sempre meglio rileggere a voce alta - potrai benissimo evitare questi errori x)
    Spero che tu non la prenda male D: Le mie critiche sono sempre a fine costruttivo *--*

    Posta presto il secondo capitolo *wwww*
     
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    Oh, grazie mille! ** Figurati, mi ha fatto molto piacere il tuo commento, vedendo gli errori che faccio posso correggermi e quindi migliorare! ^w^9 La prossima volta lo rileggerò a voce alta, zizi, mi sembra un consiglio utile. u.u Grazie ancora! :3
     
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    E posta presto! *___*
     
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